Occorrerà un altro mese per avere i risultati dei cinque trial clinici su larga scala del remdesivir, il farmaco dell'azienda statunitense Gilead originariamente pensato contro Ebola , ma che in vitro e negli animali sembra ostacolare l'attività dei coronavirus di SARS e MERS.
Il medicinale agisce contrastando un enzima virale chiave ed è quello con il potenziale migliore per l'uso clinico, perché sembra poter essere somministrato senza particolari tossicità. Non è detto che i trial clinici controllati e comparati al placebo restituiscano gli stessi risultati. Il farmaco per l'artrite reumatoide e i suoi risultati.
I medici di Wuhan l'hanno testata su pazienti con sintomi gravi da COVID, e hanno confrontato la progressione della malattia in questi e in pazienti trattati soltanto con cure standard. Il trattamento non ha fatto la differenza e più di un quinto dei pazienti è deceduto. Ci saranno altre sperimentazioni: un'ipotesi è che nel caso dei pazienti cinesi il farmaco sia stato somministrato troppo tardi per essere d'aiuto. Si sta inoltre sperimentando l'uso del Kaletra in associazione all'interferone beta, una molecola che regola l'infiammazione nell'organismo e che sembra agire contro il coronavirus della MERS.
Si cerca di capire se possa essere somministrato contro la COVID, anche se dato in fase avanzata dell'infezione rischia di peggiorare i danni ai tessuti. Unire le forze. Ma lo studio che potrebbe includere migliaia di pazienti in decine di Paesi è adattabile in corsa: nuove molecole candidate potrebbero entrare in gioco se dovessero dimostrarsi potenzialmente efficaci.
Il caso Avigan. Un discorso a parte merita il Favipiravir, un antivirale prodotto dalla giapponese Toyama Chemical gruppo Fujifilm , sviluppato come medicinale per combattere virus influenzali nuovi o emergenti e venduto dal in Giappone con il nome commerciale di Avigan. Il farmaco, che impedisce ai virus di replicare il proprio materiale genetico, è usato nel Paese solo in casi di emergenza, qualora gli altri antivirali risultino inefficaci e - precisa l'AIFA, l'Agenzia italiana del farmaco - non è autorizzato né in Europa né negli USA.
L'Avigan è diventato rapidamente famoso in rete complice un video non raggiungibile al 24 marzo, mentre scriviamo girato dal farmacista romano Cristiano Aresu, attualmente a Tokyo, e postato nella sua pagina Facebook.
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Nel filmato, diventato virale e ripreso da diversi quotidiani online, si attribuisce al farmaco il merito dello scarso contagio fra i giapponesi: un effetto improbabile, perché l'Avigan non è un vaccino e in Giappone viene somministrato soltanto alle persone con patologie influenzali serie che accettino una terapia sperimentale in contesti ospedalieri.
Inoltre, la sua efficacia terapeutica contro il coronavirus è ancora da confermare: su più di contagiati è infatti stato somministrato a meno di persone. Un passo indietro. Due giorni dopo la pubblicazione del primo video, Cristiano Aresu è stato raggiunto da Davide Lizzani, collaboratore di Focus attualmente in Giappone, che lo ha intervistato in merito alle sue dichiarazioni qui sotto il video dell'intervista.
E dice anche che, se potesse tornare indietro, non lo girerebbe di nuovo. Alle giuste obiezioni alle sue teorie si sono aggiunti anche messaggi dei più disparati: dalle minacce alle proposte di matrimonio. No a false aspettative. Facebook Twitter YouTube Pinterest. Focus Junior Nostrofiglio. Fake news: se le ri conosci, le eviti.
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Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina ed ergotamina non devono essere somministrate contemporaneamente. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. I ceppi di C. Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C. Pazienti con alterazioni degli elettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesiemia;.
Pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca;. Nei pazienti in terapia con azitromicina sono state riportate esacerbazione dei sintomi della miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica. Le compresse di Zitromax contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Pertanto Zitromax deve essere utilizzata in gravidanza soltanto se il beneficio supera il rischio.
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Negli studi di tossicologia riproduttiva negli animali azitromicina ha dimostrato di passare la placenta, ma non sono stati osservati effetti teratogeni. Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza. Poiché gli studi di riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta umana, azitromicina durante la gravidanza deve essere usata soltanto se strettamente necessario. Non sono stati osservati effetti indesiderati sui neonati allattati al seno. In studi sulla fertilità condotti sui ratti è stata notata una riduzione del tasso di fertilità in seguito alla somministrazione di azitromicina.
Non esistono dati che dimostrino che Zitromax possa influenzare la capacità dei pazienti di guidare veicoli o di usare macchinari. Pertanto, i pazienti in terapia con Zitromax e antiacidi non devono assumere i due farmaci contemporaneamente. È stato osservato che la somministrazione contemporanea di dosi giornaliere di azitromicina 1.
Pertanto deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento dei livelli sierici di digossina in caso di assunzione concomitante di azitromicina e substrati della glicoproteina-P, come la digossina. La somministrazione di dosi singole da 1. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate.
Tuttavia, sono stati segnalati casi post-marketing di rabdomiolisi in pazienti in trattamento con azitromicina e statine. Nel corso di uno studio di interazione condotto su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto significativo sui livelli plasmatici della carbamazepina o del suo metabolita attivo in pazienti che assumevano contemporaneamente azitromicina.
La somministrazione concomitante di una dose singola giornaliera di azitromicina mg e di efavirenz mg per 7 giorni non ha prodotto interazioni farmacocinetiche clinicamente significative.